I N N O alla V I T A
Cara la mia stellina
Non devi essere spaventata dalle cose che hai visto e da quelle che hai ascoltato.
Ora, la tua nonna ti spiega una cosa che solo le persone forti e coraggiose possono comprendere e se le dico a te, vuol dire che sei una principessa senza paura.
Questa storia che ora ti racconto, ha a che fare col dispiacere che hai provato in questi giorni per il tuo caro Chico.
Tesoro mio, è stato un cagnolino fortunato ad avere una padroncina come te!
Ora, comunque, puoi continuare a volergli bene anche se lui non è più con te.
Non lo vedi perché ha una cuccia riscaldata nel tuo cuore e tu ogni giorno puoi nutrirlo con le cose che gli piacevano tanto. Ad esempio, puoi pensare di dargli un hamburger o del prosciutto cotto anche se la mamma te lo ha sempre vietato. Pensa, che bellezza, basterà pensare qualcosa e, come per magia, diventerà cibo e coccole per il tuo Chico. Stai tranquilla, lui apprezzerà e sentirà tutto il bene che gli vuoi.
Va bene, hai pianto e ti sei disperata, ora però, bisogna mandare pensieri allegri al tuo Chico e lui si nutrirà di questi.
Certo, ti sei spaventata, ma tutto intorno a noi finisce e poi ricomincia.
Prendiamo le piante del parco, non vedi che in inverno qualcuna conclude il suo viaggio per riprenderlo in primavera?
Ricordi l’albero di natale che poi si è seccato?
E le formiche fuori al tuo terrazzo che spesso sono finite involontariamente sotto i nostri piedi?
Vedi, amore mio, ogni cosa ha un inizio e una conclusione, perfino i tuoi giocattoli, invecchiano e poi vengono dati via.
Allora, quello che provo a spiegarti, è che questa cosa misteriosa che chiamiamo “morte”, è la cosa più comune, più naturale, che incontriamo nella nostra vita.
Sembra una cosa pericolosa perché gli adulti stessi, grandi e grossi come sono, fanno fatica a comprenderla profondamente e ne hanno paura.
Allora, inventano un sacco di storie strane per spiegare cos’è la “morte” ai bambini, e complicano le cose.
Forse, basterebbe raccontargliela un po’ per volta e loro la capirebbero benissimo perché, spesso sono più coraggioso dei grandi.
Ma tu, sei un’altra cosa, sei la mia “principessa senza paura”.
Allora, ti racconterò una storia che potrai raccontare a mamma e papà per spiegargli perché non bisogna avere paura della “morte”. Io, che sono invecchiata a puntino e ho molto viaggiato nel mondo e con la fantasia ho molte di queste storie da narrarti. Vediamo se questa è giusta per la tua mamma e per il tuo papà.
Devi sapere che nel parco dietro casa, nascono, crescono, invecchiano e muoiono tante piante. Ognuna di loro è di una qualità diversa eppure convivono tutte insieme, dividono in egual misura il sole e l’acqua che ricevono dal cielo.
Un bel giorno, tutte le piante dell’aiuola a sinistra del cancello di ingresso, si misero a cantare la canzone che sempre ricorreva quando nasceva una nuova piantina:
ma che bella
ma che bella
avrà il fiore oppure no?
comunque sia, sarà gioiosa
con un cuore grande ognor.
Il ritornello veniva ripetuto a lungo, come una esortazione ad essere forte e bella. Quando la piantina dava segni di vita ogni pianta più adulta, tornava ad assorbire sole ed acqua e la piantina appena nata cominciava a fare lo stesso, imitando le piante più grandi.
La piccina, che chiameremo per semplicità “Verdina” era orgogliosa di far parte di quell’aiuola e, guardandosi attorno, era veramente una delle più belle del parco. Verdina imparava presto e, soprattutto, osservando le altre intorno a lei comprese un sacco di cose. Prima di tutto divenne tanto coraggiosa e decise che il suo compito nella vita, doveva essere quello di rinverdire e rendere la sua aiuola la più bella di tutte. Pensava così, che anche le altre aiuole avrebbero seguito il suo esempio e che ben presto, il parco sarebbe diventato un luogo di bellezza e di incanto, in cui le mamme umane, avrebbero potuto crescere bambini sani in un luogo dove tutto era armonioso e puro. Escogitò un piano infallibile: stringere un patto con l’ape regina dell’alveare più vicino e lasciare che le api operaie si nutrissero a loro piacimento, purché impollinassero il maggior numero possibile di fiori.
Fu così che, nel giro di una sola primavera, l’aiuola di Verdina divenne la più bella. Nel parco si sparse la notizia del grande cambiamento e della strategia usata da Verdina. Così, molto presto, le aiuole gareggiarono tra loro per essere le più belle. Verdina rideva sotto i baffi, pensando che tutto questo sarebbe stato goduto da bambini, da mamme, da anziani, da cani e da gatti, purché, s’intende, ognuno avesse rispettato ogni cosa del parco, dal ciottolo al fiore.
Verdina era felice, soddisfatta. Sapeva di aver ascoltato il suo cuore e che questo l’aveva portata a fare la cosa migliore per tutti. Trascorse ancora del tempo, e Verdina divenne la pianta più saggia del parco. Ebbe anche tante altre piantine-figlie ed a ognuna insegnò cose buone. Dava giusti consigli a tutti ed era gioiosa e allegra sempre. Quando giunse il momento di salutare tutti, poiché il sole e l’acqua non bastavano più a darle forza, tutte le piante del parco la salutarono, cominciarono a cantare come all’inizio di ogni tempo:
ma che bella
ma che bella
avrà il fiore oppure no?
Comunque sia, sarà gioiosa
Con un cuore grande ognor.
Le piante del parco, sapevano bene che sarebbe ri-cominciato tutto d’accapo e che bisognava gioire di ogni cosa, poiché, ogni cosa che si conclude, porta con sé un inizio ancora più bello.
E se Verdina era stata tanto coraggiosa, quanto di meglio doveva ancora accadere! Le piante del parco lo sapevano per esperienza!
Ora, amore mio, pensi che mamma e papà capiranno, quando gli racconterai la storia di Verdina e del perché non devono temere la conclusione della vita?
Tu, abbracciali forte, rassicurali, spiega loro di stare tranquilli, che non hanno bisogno di raccontarti cose strambe e che tu, hai compreso bene che ogni cosa che è contenuta nella vita è cosa buona, è cosa giusta.