La mente produce pensieri negativi a gogo.
Quando ci si trova nel vortice della “mente che mente” (rimuginazione), difficilmente sappiamo cosa fare.
Prevalentemente, ci lasciamo risucchiare fino a quando qualcosa attrae la nostra attenzione e passiamo ad altro (forse), ma poi ci torniamo su, se l’oggetto della preoccupazione è pervasivo e si appesantisce di immagini catastrofiche.
Al contrario, se conosciamo il funzionamento e le dinamiche che ci caratterizzano, possiamo giocare d’anticipo. E’ un fatto di tempistica. Ad esempio, se io so che mi allerto sempre su questioni anche insignificanti legate alla mia salute e a quella dei miei familiari, posso prepararmi e accogliere con le dovute cautele pensieri ed immagini spaventanti. A volte funziona anche dirsi brevi frasi che hanno su di noi un effetto “magico” di rassicurazione. Tutto questo è possibile se abbiamo uno sguardo attento su come funziona la mente, sui suoi inganni e boicottaggi.
Quando facciamo un lavoro di questo tipo, incredibilmente, si aprono scenari di ben-essere: la carestia lascia spazio all’abbondanza.
Voglio dire che, quando siamo mossi dalla preoccupazione e la mente è satura di atmosfere cupe, il corpo si chiude alle possibilità della vita e il nostro cuore vive la carestia delle emozioni, della progettualità e della creatività.
Al contrario, in uno stato di grazia perdurante (perché abbiamo saputo prenderci cura di noi), in cui la mente è libera da inutili pensieri, attiviamo una energia virtuosa che ci rende consapevoli delle nostre possibilità e risorse. Da qui, nasce l’abbondanza delle idee, dei progetti, delle fantasie e della creatività.
Si entra nel flusso della vita e lo senti perché tutto sembra andare in un’unica direzione, non ci sono dissonanze, non ci sono disarmonie, l’acqua ti porta con leggerezza e tu sorridi.