Rifletto sugli anni che passano perché questo è un tema che mi riguarda e perché l’aumento della popolazione anziana lo pone al centro dell’attenzione soprattutto del “mercato” che, ovviamente, cerca di trarne profitto.
Ecco il proliferare di tante offerte allettanti che riguardano questa fascia d’età. Inizialmente, con la chirurgia estetica e con le differenti pratiche ringiovanenti, questa età veniva negata, ora viene anche presentata come “siamo tutti gagliardi e in piena forma; i 70 anni ci fanno un baffo!”, purché facciate le cose che vi diciamo (per lo più acquistare qualcosa).
L’età che avanza e le tante cose che fai con più lentezza e con più fatica è una bella rottura di scatole: è innegabile! Sappiamo, però, che metterci di traverso a questa cruda realtà non serve e, anzi, peggiora le cose.
D’altra parte, il corpo invecchiato ci esaurisce? Voglio dire, siamo solo questo?
Il mio corpo rappresenta la mia totalità? e che ne è del mio pensiero, della mia coscienza, della mia anima, del mio spirito? di quella parte di me che mentre il mio corpo invecchia giorno dopo giorno, al contrario ringiovanisce, purificandosi dalle scorie del passato ormai digerito? Quella parte che torna innocente perché si è evoluta vivendo angustie e difficoltà e, in questo cammino, è tornata alla semplicità del bambino che accoglie senza giudizio?
Insomma, una parte invecchia (il corpo) e una parte ritorna alla purezza del bambino (chiamala anima, spirito, coscienza universale) attraverso un cammino di consapevolezza auto-trasformativa.
“Nascere vecchi e morire bambini” è infatti la metafora alchemica che descrive questa crescita spirituale come ricerca di senso della vita. Gli alchimisti utilizzavano il principio della “trasformazione” come cardine fondamentale delle loro pratiche; trasformare il semplice metallo in oro, allo stesso modo una vita “illusa” in una vita “pura”.
Comprendere che il corpo invecchia e che, al tempo stesso, accade altro dentro di noi, che non svilisce ma anzi accresce e rende abbondante un nuovo raccolto, ci lascia stupiti e anche grati di tanta ricchezza che, non a caso, ci è data con generosità se sappiamo coglierne le possibilità.