Nel tempo attuale i disturbi d’ansia sono in aumento e, all’interno di questo scenario, i disturbi ossessivi lo sono altrettanto. In questo caso, la necessità di avere sotto controllo la realtà interna ed esterna, viene esercitato attraverso il bisogno di ritualità che conducono allo sfinimento.
Non mi dilungherò sul DOC perché voglio soltanto parlare di un suo aspetto problematico che sovente incrementa l’ansia della persona che ne soffre e che consiste nell’impossibilità ad evitare di informarsi incessantemente, attraverso i canali più disparati, sul disturbo e le difficoltà che vive. Naturalmente, il primo canale è internet. La persona, si perde in un mare di informazioni di cui non è in grado di valutare l’affidabilità e, soprattutto, frequenta con avidità i forum in cui si confronta su sintomi simili. Tutto quanto è consultato, non è valutato con il distacco della mente razionale poiché, è la parte emotiva e, soprattutto, la paura che prende il sopravvento. Ogni indizio, ottenuto attraverso questo canale, è acquisito come verità e rafforzato dal confronto incessante tra le proprie e le altrui difficoltà.
Una mente non coinvolta emotivamente, ad un certo punto si fermerebbe, invece questo non accade e la ricerca può durare per giorni.
Un’altra attività che andrebbe evitata nel caso del disturbo d’ansia e specialmente nel disturbo ossessivo, la lettura del bugiardino all’interno della confezione dei medicinali. Anche questa indagine sul rischio da assunzione da farmaco è condotta con un alto livello di apprensione tanto che la persona spesso non assume il medicamento anche se necessario, oppure ne limita l’assunzione e, talvolta, lo interrompe.
Queste attività di indagine e di investigazione, producono nella persona confusione, diffidenza e accrescono il dubbio patologico. Il circolo vizioso è questo: per sedare l’ansia si va in internet; il panorama delle informazioni che si presenta è enorme e la persona si sfinisce nella ricerca fino a quando per stanchezza non lascia andare; per qualche ora o per qualche giorno fa altro ma poi torna l’impulso e ricomincia d’accapo.
I vantaggi dell’effettuare una ricerca in internet non sono messi in discussione e neanche la lettura delle informazioni riguardo ad un farmaco, infatti, è una buona cosa quando la mente razionale è in grado di guidarne l’attività. Tuttavia, il coinvolgimento emotivo, soprattutto quando è la paura a guidare le nostre intenzioni, non garantisce né la salute mentale, né l’efficacia del risultato.