Le espressioni del DUBBIO sono tante quanti gli stili di personalità.
Il dubbio può manifestarsi nei modi più diversi, in alcuni casi, impegna la mente il tempo necessario alla scelta, in altri casi paralizza e blocca a lungo in rimuginazioni estenuanti.
Accettare il rischio dello sbaglio, in questi casi, appare devastante, la persona pur di impedire l’errore resta ferma un tempo indefinito e alla fine è più semplice non scegliere. Finalmente, si placa, fino alla prossima decisione da prendere.
Col passare del tempo, è possibile che, pensieri parassiti, si insinuino, la giostra, sempre la stessa, continua incessantemente fino allo sfinimento. La vita così è un inferno.
Il dubbio, il senso di responsabilità, l’obbligo interno al dovere, a cui si è stati ammaestrati fin dalla tenera età frenano la vita e la “scelta perfetta” diventa l’obiettivo e il miraggio di ogni passo mosso nel mondo. Se non fosse che, tutto è “rischioso” in questo mondo e la sua complessità crescente, rende impossibile prevenire gli intoppi e prevedere il successo.
Pertanto, chi vive nel dubbio della scelta migliore, soffre, fortissimamente soffre!
Nei casi più gravi, questa difficoltà si estende a tutto, anche alle scelte più banali: prendere un caffè normale o decaffeinato? Nei casi più vicini alla normalità, possiamo state settimane a scegliere il divano migliore per il nostro salotto.
Rimuginiamo, pensiamo a tutte le possibilità, le alternative, chiediamo consiglio; va bene fino a quando non sentiamo che è troppo. Questo, per dire che, passare la misura, riguarda un po’ tutti e l’ansia può vestire abiti diversi. Perché di ansia si tratta, solo che qui è relativa alla scelta.
E’ necessario chiedere aiuto, nel primo caso, perché da soli è dura e il rischio è che si entri nella paralisi del fare e tutta la vita si consumi nel pensare. Nel secondo caso, è necessario che la parte sana in noi si metta alla guida, alzi la voce, orienti alla semplicità e alla pulizia della mente, divenga consapevole.